Sede

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Nel settembre del 1996 venne scelta quale sede dell’Archivio di Stato di Benevento l’ex Seminario Arcivescovile in via De Vita 3. Il complesso architettonico, situato in pieno centro storico, è il risultato di fusioni ed assembramenti di varie costruzioni. Il nucleo originario fu l’antico priorato canonicale di S. Andrea a platea maiore. La chiesa di S. Andrea fu eretta tra il 1167 e il 1170 dal cardinale Alberto de Morra che poi divenne papa Gregorio VIII. 

L’istituzione del Seminario 

Il Seminario fu istituito nel 1567 dal cardinale Giacomo Savelli, arcivescovo di Benevento e poi nel 1607 con l’arcivescovo Massimiliano Palombara, nipote e successore del Savelli, si operò la radicale ristrutturazione ed ampliamento dell’edificio, inglobando le profane chiese di S. Costanzo e S. Zenone. L’opera di accrescimento proseguì anche con l’arcivescovo Giovan Battista Foppa. 

Le ristrutturazioni  

Purtroppo i violenti terremoti che colpirono la città di Benevento tra il 1688 e il 1702 arrecarono severi danni al seminario. Si occupò di affrontare la ristrutturazione l’arcivescovo metropolita Vincenzo Maria Orsini, poi papa Benedetto XIII. I successori di Orsini furono altrettanto devoti a mantenere in buono stato il seminario. 

La Biblioteca Pacca 

Addossata al Seminario arcivescovile, tra il 1753 e il 1755 venne edificata e resa attiva la prima biblioteca pubblica della città, la Biblioteca Pacca, interamente realizzata a spese dell’arcivescovo cardinale Francesco Pacca. L’edificio, seppur annesso al seminario, rispecchia artisticamente una solenne austerità cinquecentesca nella prima parte che tende al rococò nella seconda parte. 

La sala che ospitava la biblioteca, dalla volta interamente ricoperta da una scenica tela a tempera recante ai due estremi lo stemma dell’arcivescovo Pacca, oggi viene riservata per attività culturali di vario tipo, quali conferenze, presentazioni di libri, ecc.  

La chiusura del seminario 

I moti rivoluzionari del 1848 e del 1860 portarono nel 1862 alla chiusura del seminario per ordine del nuovo governo che tramutò l’edificio a quartier generale per soldati e nulla poté fare per impedirlo il cardinale Domenico Carafa della Spina di Traietto. 

Nel 1880 furono riaperte le porte ai seminaristi solo dopo un ennesimo intervento di restauro. 

La nuova veste neoclassica 

L’attuale facciata in stile neoclassico si deve ad un intervento del 1881 che, al fine di ampliare l’attuale corso Garibaldi, comportò l’abbattimento della facciata. Con l’indennità ricevuta venne costruito anche un nuovo piano. 

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Attuale sede dell’Archivio di Stato di Benevento in Via de Vita, 3

Le sedi storiche 

Palazzo marchionale Pacca 

L’Archivio di Stato di Benevento iniziò la sua attività nel palazzo marchionale della famiglia Pacca, un imponente edificio del XVII secolo, costruito a ridosso di una delle porte di accesso della città, Porta S. Lorenzo. 

Il palazzo, strutturato su tre piani, è stato abitato dalla nobile famiglia Pacca per dieci generazioni, fino ai primi anni del 900, ed ha ospitato personaggi di spicco sia in campo ecclesiastico che laico. 

L’edificio fu seriamente compromesso dal terremoto che colpì il Sannio e l’Irpinia il 20 novembre 1980 che rese inagibile il piano nobile riservato agli uffici. 

Bisognava affrontare l’emergenza ed il personale fu trasferito al piano terraneo, nei depositi che contenevano il patrimonio documentale, fortunatamente indenne. 

Palazzo Marchionale Pacca, facciata precedente al 1943

Stabile in via dei Mulini 

Nel 1982 l’Istituto fu trasferito in via dei Mulini, in uno stabile di proprietà privata, di anonima architettura civile, non particolarmente adatto a sede di archivio. 

Negli anni successivi, iniziò la ricerca di una sede più ampia e funzionale che rispondesse il più possibile alle esigenze non solo di spazio, necessario per accogliere nuovi versamenti, ma anche di visibilità, in considerazione della tendenza alla valorizzazione del patrimonio che si andava sempre più affermando. 


Per saperne di più 

Ultimo aggiornamento

9 Ottobre 2024, 11:02