Cripta Sabariani

La cripta dei Sabariani


Nel febbraio del 2007 l’Enel ha intrapreso uno scavo per la posa in opera di cavi nella parte meridionale di Piazza Sabariani, dinanzi all’ingresso del cortile dell’Archivio di Stato. Poco al di sotto dei basoli, è stata rinvenuta una struttura in muratura con pareti intonacate. Le indagini hanno permesso di riconoscere almeno tre fasi dell’edificio portato alla luce:

1. la prima fase è rappresentata da una lunga aula rettangolare con piccolo vano absidato al centro del lato orientale e con due aperture sulla parete occidentale. L’edificio era rivestito con un intonaco decorato da affreschi, individuati solo in piccola parte e, quindi, non leggibili;

2. la seconda fase comporta la tamponatura della nicchia sulla parete Ovest. Un secondo ciclo di affreschi decora l’ambiente: si tratta delle raffigurazioni meglio conservate, tra cui spicca la figura con aureola rappresentata distesa;

3. la terza fase vede la realizzazione, tra le pareti Est ed Ovest dell’edificio, di una piccola struttura muraria, anch’essa intonacata sul lato settentrionale, che chiude la parte meridionale dell’aula, segnandone l’abbandono.

Lo studio degli affreschi indica una datazione all’VIII-IX secolo per la seconda fase. Presumibilmente, a seguito del terremoto del 1688 l’edificio soprastante il piano ipogeico, probabilmente la chiesa di San Marco, dovette subire gravi danni strutturali. Non sappiamo se la volta a botte della cripta crollò in questo momento o se fu distrutta volontariamente subito dopo, allorché si decise di non ricostruire più la chiesa nello stesso luogo.

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Ultimo aggiornamento

8 Luglio 2024, 11:27